La Chiesa


Interventi strutturali

La tutela e la conservazione della chiesa è stata sempre nelle preoccupazioni delle amministrazioni confraternali che si sono succedute. Sono stati richiamati gli interventi più significativi dei tempi passati. Qui ricordiamo quelli più recenti dell’ultimo mezzo secolo. Nel 1952 il priore Francesco Posterivo ha provveduto a rifare il tetto in eternit alla piccola sagrestia. I lavori fatti in economia dal maestro muratore Luciano Calabrò, comportarono una spesa di ca. 22 mila lire. Più consistenti e dispendiosi, invece, furono i lavori che riguardarono la ristrutturazione della chiesa tra il 1965-66, iniziati dal priore f. f. Agostino Canino e completati da Pasquale Levote. Affidati all’impresa di Antonio Molino, i lavori hanno interessato lo smantellamento e il rifacimento della copertura; il solaio in lame di ferro e tavelloni; le grondaie in lamiera zincata con terminali in ferro fino a terra; l’intonaco interno ed esterno della chiesa. Durante questi lavori vennero demoliti gli antichi scanni lignei addossati alla parete sinistra vicino all’altare, resi ormai fatiscenti dal tempo e dall’umidità dei muri.

Lo stesso priore Pasquale Levote, con atto del Not. Pietro Labonia del 31 dicembre 1966, acquistava da Luigi Lavorato e fratelli “una porzione del piccolo corpo di fabbrica sito in Rossano alla Via Duomo … che comprende un vano a primo piano con annesso pianerottolo e che confina inferiormente con i vani di proprietà dei venditori ed ai lati con la chiesa della SS. Addolorata, con Scaramuzza Luciano e con Via Duomo; superiormente è libero”.

L’acquisto non solo consentì attraverso il pianerottolo un secondo accesso esterno di grande utilità per la chiesa, ma servì per conservarvi comodamente le statue della Processione dei misteri e come piccolo ufficio di amministrazione della confraternita. A questo primo acquisto ne seguì un secondo nel 1990, con Nulla osta dell’arcivescovo Serafino Sprovieri.

Con atto del Not. Pasquale Romanello del 15 febbraio 1990, registrato il 1° marzo successivo (n. 188, vol. 51), veniva acquistato il vano adiacente di proprietà di Gennaro Acri e Maria Abbenante conl’ulteriore ampliamento degli spazi logistici. Firmato l’atto di compravendita per nome e per conto della confraternita dal Cassiere Cataldo Scazziota, da questi il 29 novembre veniva ridonato al sodalizio, vero acquirente dell’immobile. Nel marzo del 2000, in vista di un allargamento di Piazza Duomo e sistemazione dei percorsi adiacenti, l’immobile veniva poi espropriato ed abbattuto insieme ad altri attigui dall’Amministrazione comunale ricavando l’attuale Largo, che ha dato luce e respiro alla chiesa dell’Addolorata e alla Cattedrale, oltre che all’intero caseggiato. Nel 1986 il priore Gerardo Lepore, nell’occasione di una periodica e normale manutenzione dell’edificio, si è fatto promotore del mosaico raffigurante la Pietà sul prospetto della facciata, in cui si legge: “Uniscimi al tuo dolore per il Figlio tuo Divino. A. D. 1986”.

Altri lavori di ristrutturazione della chiesa, che hanno comportato l’abbattimento dell’ormai inutile altare sotto l’arco del Crocifisso e l’adeguamento liturgico di quello maggiore, sono stati condotti sempre in economia nel 2005 dal priore Alberto Garofalo.

 

da: La Confraternita dell'Addolorata  di Rossano, Luigi Renzo, Rossano,  pp. 54-55, Grafosud, 2006